Calcio e scacchi, quelli che... giocano dietro le sbarre. Lo sport per tutti comincia in cella

Lo sport dev'essere di tutti: anche di chi è in carcere. E il principio alla base di "Sport di tutti'; il modello d'intervento sportivo e sociale portato avanti dal ministero per lo Sport e i Giovani, realizzato dal Dipartimento per lo Sport in collaborazione con Sport e Salute, la struttura operativa del governo per la promozione dello sport e dei corretti stili di vita. Il progetto, giunto alla sua seconda edizione, punta ad abbattere tutte le barriere di accesso all'attività sportiva e ad attuare il principio del diritto allo sport per le persone e nelle comunità. Suddiviso in quattro aree di intervento, "Sport di tutti" - finanziato con 15,7 milioni di euro - coinvolgerà 73 carceri, di cui 13 minorili, e 25 comunità di accoglienza per minori (le altre aree di intervento sono "Quartieri", "Sport nei parchi'; "Inclusione").

I protagonisti del programma ministeriale saranno associazioni e società sportive dilettantistiche ed enti del Terzo settore di ambito sportivo. Non si punta solo a favorire la pratica sportiva dei detenuti. È prevista, infatti, anche un'attività formativa sia in ambito sportivo che educativo destinata a chi lavora nei penitenziari, agli stessi detenuti e agli operatori che li seguiranno nei 18 mesi del programma. Tra le associazioni sportive che hanno aderito c'è l'Asd Avangarde sport. Da dieci anni, la società dilettantistica porta sport come il body building, il calcio a 7, il calciotto, la ginnastica e la pallavolo nel carcere `Antonio Caputo" di Salerno. Dalla prossima settimana, nel penitenziario salernitano partiranno le attività formative e sportive previste da "Sport di tutti'; che coinvolgeranno sia i detenuti comuni che quelli dell'Alta sicurezza, oltre alle detenute della sezione femminile.

Scacco matto all'aggressività. La sfida è di quelle ambiziose ma il Carcere di Temi, finito tristemente sulle cronache nazionali per il record nazionale di suicidi in cella ha scelto di accettarla. Nel penitenziario temano è appena partito "Chess4Life", un progetto che attraverso l'insegnamento del gioco degli scacchi mira a stimolare nei detenuti capacità di riflessione e strategie applicabili anche al di fuori degli scacchi, nella vita di tutti i giorni. Il progetto della durata di 18 mesi e presentato all'interno della casa circondariale, rende le mosse da "Sport per tutti-Carceri; l'iniziativa di Sport e Salute su input del ministero dello sport e da due protocolli sottoscritti dal ministero con il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e il dipartimento della giustizia minorile e di comunità per finanziare una serie di interventi a favore dei detenuti, detenuti a fine pena, detenuti in libertà vigilata o minorenni presi in carica dalle comunità o dai servizi sociali. A Terni il progetto coinvolge per ora 8 detenuti due volte a settimana, ma il numero delle richieste è in costante crescita. 

 

SPORT DI TUTTI - CARCERI

 

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