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“Jump the gap”: contrastare il gender gap nella pratica dell’attività fisica e sportiva

Anno di pubblicazione: 

2021

Autore: 

Università di Padova AICS ACSI CNS Libertas CSEN Sport e Salute

Tematiche: 

Donne e ragazze

Lo sport è un elemento importante nello sviluppo della vita della donna, il 43% dei rispondenti “collocati come donne”, infatti, lo indica entro le prime tre posizioni, in base all’importanza che riveste per lo sviluppo della vita di una donna. Elemento innovativo del progetto di ricerca Jump the Gap è rappresentato dalla metodologia di lavoro: i rispondenti sono infatti stati chiamati a rispondere ad alcune domande dapprima “collocati come donne” e successivamente “come uomini”.

OBIETTIVI DELL’INDAGINE E METODOLOGIA

Più specificamente Jump the Gap è un progetto di ricerca, divulgazione e promozione della responsabilità condivisa proposto dagli Enti di Promozione Sportiva ACSI, AICS, CSEN, LIBERTAS insieme all’Università degli Studi di Padova e finanziato da Sport e Salute.

Obiettivo dell’indagine è quello di indagare come la comunità configura le giovani donne e le donne adulte che svolgono attività fisica e le barriere che questo segmento della popolazione incontra nella pratica sportiva di base. Nasce con l’intento di portare un contributo conoscitivo rispetto allo stato dell’arte del gender gap in ambito sportivo e di supportare chi governa le politiche pubbliche e le realtà sportive (come asd e ssd) nell’orientamento delle decisioni alla luce dei risultati emersi.

Il progetto utilizza la mitologia M.A.D.I.T. (Metodologia per l’Analisi dei Dati Informatizzati Testuali) nata, sviluppata e implementata con l’aiuto dell’Università degli Studi di Padova, permettendo di analizzare e descrivere i dati testuali raccolti attraverso questionari e interviste.

Il campione oggetto di indagine è stato suddiviso in:

  • 2.028 uomini e donne che praticano sport di base suddivisi per fasce d’età (11-74 anni);
  • 1.985 persone che hanno un ruolo operativo nell'ambito sportivo (dirigente, tecnico, coach, etc.);
  • 165 persone comuni che seguono lo sport;
  • 222 persone che non praticano sport o attività motoria;
  • 21 soggetti che non hanno offerto il gruppo di appartenenza;
  • 3 soggetti che hanno selezionato più di un’opzione.

IL 39% DEI RISPONDENTI INDICA COME OSTACOLI GLI IMPEGNI LEGATI A FAMIGLIA, LAVORO E SCUOLA

Secondo i dati uno degli aspetti che risultano maggiormente centrali per la donna è la questione organizzativa, per riuscire a gestire gli impegni che si trova ad affrontare nella propria vita e dunque potersi garantire le risorse utili anche per la pratica sportiva. I rispondenti stabiliscono e attribuiscono all’elemento Famiglia delle connotazioni valoriali che rimandano ad una visione stereotipata della donna, che porta a configurare la Famiglia stessa come ostacolo alla pratica sportiva.

Stando poi ai dati sono i ruoli operativi nell’ambito sportivo (allenatori, tecnici sportivi, ecc.) gli unici ruoli che, oltre a esprimere opinioni e punti di vista, impiegano effettivamente le proprie opinioni nell’ambito sportivo. Tale aspetto è indice di come questi, a differenza degli altri ruoli, possiedano gli strumenti per offrire un contributo rispetto al tema oggetto di studio. In generale, le figure degli Allenatori/Coach sono più prossime entro il mondo sportivo e sono quelle che vengono maggiormente indicate come fonte di aiuto per le donne: il 22% (nella collocazione come donna) e il 24% (nella collocazione come uomo).

In merito agli altri ruoli, i giovani risultano maggiormente inclini ad attribuire alla comunità nel suo complesso il governo di aspetti critici riguardanti il proseguire della pratica sportiva nel corso della vita di una donna. Infatti, sono gli adolescenti a conferire a tutta la comunità una quota parte di responsabilità nella presa in carico delle differenti barriere che una donna può incontrare nel portare avanti l’attività sportiva. Ciò che inoltre emerge dallo studio è una configurazione dello sport come strategia elettiva, come modalità diffusa e riconosciuta tra i rispondenti per poter vivere in salute.

Nell’immagine a seguire, i dati mostrano ed evidenziano, quindi, come gli impegni quotidiani, legati alla sfera familiare,
lavorativa, scolastica, ecc. siano identificati dal 39% dei rispondenti come motivi che non consentirebbero alla donna di trovare spazio da dedicare allo sport durante la sua giornata; in particolare la Famiglia è considerata dal 33% tra gli ostacoli più rilevanti che impediscono alla donna di praticare, segue il lavoro (32%) e lo studio (24%);

BARRIERE ALLO SPORT PER LA DONNA

CONCLUSIONI DEL PROGETTO

Il progetto di ricerca vuole promuovere competenze di cittadinanza per fronteggiare le criticità che si possono manifestare laddove si configurino differenze tra i generi. Inoltre, mira a contribuire a progettare interventi a livello di comunità (lo sport come attività rilevante per tutti), configurandosi il contribuito dell’intera comunità come unica possibilità per abbattere le barriere che la donna incontra all’interno del mondo sportivo.

Le competenze di cittadinanza tra i vari rispondenti (cittadini, mass media, tecnici) in virtù dei riferimenti conoscitivi della ricerca, sono state divise per fasce (bassa, potenziale, alta) che corrispondono anche ai livelli che la Coesione Sociale della Comunità può assumere. Questo garantisce alla ricerca un alto livello di multidisciplinarietà e consente di indagare il grado di responsabilità di ciascun ruolo.

POLICY RECOMMENDATION IN SINTESI

A fronte dei risultati emersi, le strategie e azioni da mettere in atto sono state identificate in:

  • Interventi formativi che coinvolgano:
    • i genitori/familiari: in quanto snodi centrali per la gestione degli impegni della donna;
    • gli operatori sportivi: in quanto snodo di sostegno per la donna che si trovi in situazioni critiche.
  • Promozione di politiche di «welfare» dedicate alla comunità-Famiglia e inserite nei servizi delle Asd/Ssd.
  • Lancio di campagne promozionali per riconoscere lo sport come una delle priorità per la donna.
  • Coinvolgimento dei ruoli di prossimità appartenenti al mondo sportivo (e non) per promuovere l’accessibilità allo sport e diffondere la responsabilità condivisa della comunità tutta nei confronti delle differenze di genere.
  • Organizzazione e gestione di eventi di comunità di sport e cultura i cui partecipanti siano tutti i membri della comunità-Famiglia.
CONTATTI

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Mail: datiepianificazione@sportesalute.eu
Tel: +39 06.32729355

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