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Viaggiare con la bici: la via italiana al cicloturismo

Anno di pubblicazione: 

2023

Autore: 

Isnart Unioncamere Legambiente

Tematiche: 

Ambiente Impatto economico Turismo sportivo Sostenibilità ambientale

“Viaggiare con la bici 2023”: è questo il titolo del 3° Rapporto sul cicloturismo in Italia curato da Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), Unioncamere e promosso da Legambiente.

Il documento attesta che nel 2022, fra cicloturisti “puri” e turisti in bicicletta, siano state oltre 33 milioni le presenze in Italia, con un impatto economico superiore ai 4 miliardi di euro. A testimoniare questi dati, è il raddoppio del numero dei cicloturisti “puri” aumentati dai circa 4 milioni del 2019 a più di 9 milioni del 2022; si tratta di turisti italiani e stranieri che scelgono il nostro Paese per una vacanza su due ruote, «generando nelle destinazioni che li ospitano un impatto economico stimato in oltre 1 miliardo di euro». 

Ma quando cosa si intende quando si parla di cicloturismo sportivo? E qual è l’identikit del cicloturista in Italia?

Si parla di cicloturismo quando la bicicletta può essere integrata ad altre forme di sport e vacanza attiva, quali il surf (le biciclette con il porta surf), il calisthenics (che si è molto diffuso dopo la pandemia), l’arrampicata sportiva e le attività outdoor in generale. 

Il rapporto individua tre profili di cicloturista:

  • il turista con la bicicletta: è un turista che utilizza la bicicletta per spostarsi e conoscere il territorio, tendenzialmente noleggiando il mezzo sul luogo.
  • il cicloturista "puro": si tratta prima di un ciclista e poi di un turista che ha la dimensione della vacanza in sella come propria motivazione principale.
  • il ciclo-escursionista: utilizza la bicicletta per visitare un luogo non troppo distante dal suo domicilio abituale e godere del paesaggio.

Come si può vedere dal grafico qui sopra l'impatto economico dei cicloturisti in Italia supera i 4 miliardi di €, circa 1 miliardo dai cicloturisti "puri" e circa 3 miliardi dai turisti che usano la bici in vacanza.

Nel rapporto emergono anche altri dati interessanti:

  • le presenze di cicloturisti “puri” dal 2019 al 2022 risultano più che raddoppiate, passando dai quasi 4 milioni e mezzo nel 2019, agli oltre 9 milioni registrati nel 2022 (+7% sul 2021);
  • le presenze di turisti che utilizzano la bicicletta in vacanza diminuiscono, passando da 50 milioni di presenze nel 2019 a 23 milioni nel 2022;
  • le presenze di turisti attivi aumentano (+12% rispetto al 2019), ovvero coloro che hanno come principale motivazione della vacanza lo sport, che passano da 57 a 63 milioni.

Il dato più evidente di questa rilevazione è che il turista è diventato “pienamente e compiutamente” ciclista, organizza una vacanza in bicicletta e non "con" la bicicletta. La motivazione che spinge verso questo tipo di vacanza è soprattutto l'amore per la natura (per il 22%), poi l'offerta artistica e culturale (16,5%) e l'enogastronomia di qualità (15,2%). Un cicloturista su tre viaggia in coppia, uno su cinque da solo o con gli amici. Per l'alloggio si prediligono i bike hotel (28%), seguiti da agriturismi (11%) e camping (7%) attrezzati per le vacanze in bicicletta.

Secondo il rapporto, il cicloturista puro ha un’età media compresa tra i 28 e i 57 anni (nel 71% dei casi), cui si aggiunge una interessante quota di baby boomers (il 17,3% ha tra i 58 e i 72 anni), caratterizzati da una maggiore capacità di spesa rispetto ai più giovani. 

IL CICLOTURISMO CRESCE NEL SUD ITALIA

Veneto, Trentino-Alto Adige e Toscana da sole attraggono il 47% dei flussi cicloturistici del 2022, ma progressivamente aumentano anche le presenze nelle regioni del centro e del sud. Tra il 2019 e il 2022, infatti, i cicloturisti che scelgono le regioni del Sud sono passati dal 7% al 17,4% del totale. In crescita anche il Centro Italia che sale dal 10,9% al 15,8%.

Per le regioni del Sud Italia, il cicloturismo rappresenta un’importante occasione per l’allungamento della stagionalità, per contrastare il fenomeno dell’overtourism ed è un importante volano di potenziale sviluppo in chiave turistica delle aree interne.

Ad esempio, l’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata da tempo ha avviato iniziative territoriali, come ad esempio “Basilicata free to move”, l’applicazione interattiva per smartphone e tablet che geolocalizza e permette di conoscere 21 itinerari cicloturistici per 1.729 km complessivi.

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