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Studio pilota sull'impatto socio-economico dell'attività fisica (UK)

Anno di pubblicazione: 

2023

Autore: 

University of Essex State of Life University of Suffolk

Tematiche: 

Impatto economico Impatto sociale

Lo studio pilota “Prevention and Enablement Model” (PEM), realizzato nel Regno Unito dalla University of Essex, dalla University of Suffolk e da State of Life, nel corso di due anni è riuscito a evidenziare l’impatto socio-economico dell’attività fisica, come mezzo fondamentale nella riduzione del peso economico sui servizi sanitari e delle disuguaglianze sanitarie.  

Questa relazione riassume i risultati del modello di prevenzione e promozione dello sport svoltosi tra agosto 2020 e agosto 2022, che ha coinvolto oltre 900 utenti e registrato 800 presenze al mese. Le sessioni successive hanno registrato circa 150 presenze al mese. Come risultato, gli utenti hanno riportato benefici in termini di salute, benessere, fiducia, abilità e autonomia.

Il progetto ha integrato l’attività fisica nella vita di persone con disabilità e/o problemi di salute a lungo termine e ha dimostrato un impatto economico in termini di valore sociale di £58,72 per ogni sterlina investita.

Il programma è stato organizzato in quattro flussi di lavoro:

  1. case di cura, attraverso l’introduzione dell’attività fisica tra la popolazione residente;
  2. partenariati diffusi nel territorio, attraverso sessioni sportive nei centri ricreativi;
  3. attività fisica integrata nella terapia occupazionale (una professione sanitaria della riabilitazione che attraverso l’occupazione promuove la salute e il benessere);
  4. l’inserimento nei centri ricreativi di sessioni di forza ed equilibrio.

PERCHÉ UN MODELLO PER VALUTARE GLI IMPATTI SOCIO-ECONOMICI DELLO SPORT

Affrontare la sedentarietà è una priorità di salute pubblica globale, anche in Inghilterra, dove il 61,4% degli adulti svolge 150 minuti o più di attività fisica di intensità moderata a settimana e nell’Essex il 59,3% (dati Active Lives 2020/21 di Sport England). Inoltre, alcuni gruppi di persone esibiscono una maggiore prevalenza di sedentarietà, ad esempio gli individui con disabilità e/o problemi di salute a lungo termine. 

Si calcola che il peggioramento delle condizioni di salute dovuto alla sedentarietà e l’aumento delle disuguaglianze sanitarie generi, in tutta l’Inghilterra, un costo di 800 milioni di sterline per il sistema sanitario nazionale (dati 2016/17). Gli studi attestano inoltre che il dato mediano relativo al ritorno di investimento per la sanità pubblica è di 14 sterline ogni sterlina investita.

Il gruppo di valutazione dell’Università dell’Essex ha quindi attinto all’ampia letteratura esistente per individuare le dieci aree di intervento per contrastare la sedentarietà (figura a seguire).

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sottolineato l’importanza di approcci integrati, multisettoriali e basati sul partenariato, insieme ad altre linee guida come l’emancipazione delle persone e delle comunità, l’adattabilità dei programmi di attività fisica e l’uso di strategie basate su evidenze scientifiche. Nelle sessioni di formazione con il personale della casa di cura e i terapisti occupazionali, il team PEM ha pertanto collaborato con loro per capire come l’attività fisica potesse essere efficacemente e pragmaticamente integrata nel contesto specifico; questo spesso ha riguardato l’aggiunta di piccoli momenti di attività motoria all’interno della routine quotidiana, in luogo di sessioni di attività fisica più strutturate.

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