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Rapporto 2022 dell'OMS sull'obesità in Europa

Anno di pubblicazione: 

2022

Autore: 

Organizzazione Mondiale della Sanità

Tematiche: 

Alimentazione Documenti di policy Salute e prevenzione Obesità e sovrappeso

Il nuovo Rapporto europeo sull’obesità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), pubblicato il 3 maggio 2022 dall’Ufficio regionale per l’Europa, rivela che i tassi di sovrappeso e obesità hanno raggiunto proporzioni epidemiche in tutta la regione e che e nessuno Stato in Europa è sulla buona strada per fermarne l’aumento entro il 2025.

Il documento è un chiaro segnale che la parità di genere rappresenti un principio fondamentale dell’Unione Europea, a tutti i livelli. Inserito nei trattati, l’UE sta attivamente operando affinché si realizzi a pieno attraverso la sua strategia per l'uguaglianza di genere 2021-2025.

EUROPA: TREND OBESITÀ E SOVRAPPESO

Il rapporto rivela che in Europa il 59% degli adulti e quasi 1 bambino su 3 (29% dei maschi e 27% delle femmine) sono in sovrappeso o vivono in condizioni di obesità e che tali tassi sono la causa di oltre 1,2 milioni di decessi all’anno, corrispondenti a oltre il 13% della mortalità totale nella Regione.

In altre parole, la prevalenza dell’obesità negli adulti nella regione europea è più alta che in qualsiasi altra regione dell’OMS ad eccezione delle Americhe. I livelli più alti di sovrappeso e obesità si riscontrano peraltro nei paesi del Mediterraneo e dell’Europa orientale, nonché nelle persone con un livello di istruzione inferiore.

Sovrappeso e obesità sono peraltro al quarto posto come fattore di rischio di morte, dopo l’ipertensione, i rischi alimentari e il tabacco e, per alcuni paesi in Europa, si prevede che nei prossimi decenni l’obesità supererà il fumo come principale fattore di rischio per il cancro prevenibile. L’obesità aumenta infatti il rischio di molte malattie non trasmissibili, inclusi tumori, malattie cardiovascolari, diabete mellito di tipo 2 e malattie respiratorie croniche. Sovrappeso e obesità sono anche il principale fattore di rischio di disabilità, causando il 7% degli anni totali vissuti con disabilità nella Regione.

La pandemia di COVID-19 ha poi reso il problema dell’obesità ancora più urgente. I pazienti con obesità hanno infatti maggiori probabilità di avere complicazioni e morte a causa del virus.
Dati preliminari suggeriscono anche che durante l’attuale pandemia, le persone hanno avuto una maggiore esposizione ai fattori di rischio dell’obesità, incluso un aumento dello stile di vita sedentario e il consumo di cibi non sani.

Il rapporto evidenzia infine che l’obesità è una condizione clinica, non solo un fattore di rischio, che deve essere trattata e gestita in modo specifico.

TRA LE RACCOMANDAZIONI POLITICHE DELL’OMS: CREARE AMBIENTI SANI

Tra i fattori determinanti dell’obesità ci sono i fattori ambientali, che caratterizzano la vita nelle società altamente digitalizzate della società europea moderna. Il rapporto esplora, ad esempio, come il marketing digitale di prodotti alimentari non sani per i bambini e la proliferazione dei giochi online sedentari contribuiscono alla crescente ondata di sovrappeso e obesità nella regione europea. Tuttavia, lo stesso rapporto afferma come le piattaforme digitali potrebbero fornire un’opportunità per la promozione della salute e del benessere.

Limitare la commercializzazione di alimenti non sani per i bambini, la tassazione delle bevande zuccherate e il miglioramento della risposta del sistema sanitario per la gestione dell’obesità sono attualmente tra gli interventi politici più discussi nella regione europea dell’OMS. Le cause dell’obesità sono però molto più complesse e il rapporto evidenzia come nessuna singola iniziativa di policy sarà sufficiente per contrastare il problema, essendo invece necessario ragionare su un pacchetto completo di interventi.

COSA POSSONO FARE I PAESI PER INVERTIRE LA TENDENZA?

Affrontare l’obesità è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile ed è una priorità ripresa nel Programma di lavoro europeo 2020–2025 dell’OMS.
Come detto, tuttavia, l’obesità è un tema complesso e sfaccettato, il che significa che nessun singolo intervento può fermare, da solo, l’aumento della crescente epidemia. Il nuovo rapporto dell’OMS individua negli interventi politici che puntano ai fattori ambientali e commerciali quali fonti di cattiva alimentazione gli interventi probabilmente più efficaci nell’invertire l’epidemia di obesità, affrontare le disuguaglianze alimentari e raggiungere sistemi alimentari sostenibili dal punto di vista ambientale.
Qualsiasi politica nazionale che miri ad affrontare i problemi del sovrappeso e dell’obesità deve inoltre essere sostenuta da un impegno politico di alto livello. Le politiche nazionali, inoltre, dovrebbero poter raggiungere le persone lungo tutto il corso della vita, contrastare le disuguaglianze e tenere in debita considerazione le cause più ampie della malattia, allontanandosi da approcci incentrati sugli individui, concentrandosi invece sui fattori strutturali dell'obesità. Il rapporto evidenzia alcune politiche specifiche che si dimostrano promettenti nel ridurre i livelli di obesità e sovrappeso:

  • l’attuazione di interventi fiscali (come la tassazione delle bevande zuccherate o i sussidi per acquistare cibi sani);
  • restrizioni sulla commercializzazione di alimenti nocivi per i bambini;
  • miglioramento dell’accesso ai servizi di gestione dell’obesità e del sovrappeso nell’assistenza sanitaria di base, nell’ambito della copertura sanitaria generale;
  • iniziative per migliorare la dieta e l’attività fisica nel corso della vita, compresi in gravidanza e a scuola, e gli interventi per creare ambienti che migliorino l’accessibilità ai cibi sani e alle opportunità per svolgere attività fisica.

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