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L’inattività fisica e la sedentarietà: un pericolo globale per il 2030

Anno di pubblicazione: 

2024

Autore: 

Organizzazione Mondiale della Sanità

Tematiche: 

Impatto economico Popolazione generale Obesità e sovrappeso
L’OMS ha lanciato un allarme preoccupante: se non si interviene subito per aumentare i livelli di attività fisica, entro il 2030 il mondo potrebbe affrontare gravi conseguenze per la salute pubblica.
L’inattività fisica è una delle principali minacce alla salute globale del nostro tempo, per questo motivo il rapporto dell’OMS fornisce una sintesi dei principali risultati dell’ultima indagine globale sui livelli di inattività fisica della popolazione adulta, misurando la durata settimanale dell’attività fisica in quattro ambiti: lavoro, casa, attività ricreative e tempo libero.
I dati, raccolti tra il 2000 e il 2023 in 163 Stati membri e territori dell’OMS, coprono il 93% della popolazione mondiale.
Il Piano d'azione globale dell'OMS sull'attività fisica 2018-2030 risponde all’esigenza di una guida politica aggiornata su come gli Stati possano sostenere le persone di tutte le età e abilità a essere più attive. Nella risoluzione dell’Assemblea Mondiale della Sanità1 , tutti i Paesi sono d’accordo nel monitorare i progressi con l’obiettivo globale di ridurre del 15% la sedentarietà entro il 2030.

Punti salienti del rapporto OMS sui livelli globali di inattività fisica:

1. Il 31% degli adulti a livello globale non raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati dall’OMS (150 minuti di esercizio moderato a settimana). Questa percentuale potrebbe salire al 35% entro il 2030 se non si adottano misure efficaci.
2. Esiste un divario crescente nella partecipazione in base all’età e al sesso: il 34% delle donne non è sufficientemente attivo, rispetto al 29% degli uomini. La prevalenza dell'inattività fisica nelle donne nel 2022 è superiore al 40% in tre continenti dell'OMS (Mediterraneo orientale, 48%; Sud-Est asiatico, 45%; Americhe, 41%) e inferiore al 30% nelle altre tre regioni dell'OMS (Europa, 28%; Pacifico occidentale, 26%; Africa, 20%) (vedi Fig. 1)

 

 
3. Dopo i 60 anni, l’inattività fisica aumenta rapidamente, rendendo gli anziani più soggetti a malattie croniche ed a una ridotta qualità della vita.
4. I livelli di inattività fisica variano a seconda delle regioni e sono più alti nei paesi a reddito medio-basso.
5. A livello globale, l’inattività fisica è in aumento e questo rende più difficile raggiungere l’obiettivo di una riduzione della stessa entro il 2030.

CONCLUSIONI E AZIONI CHIAVE

Per invertire questa tendenza, è essenziale che i governi e le parti interessate investano in politiche efficaci che promuovano l’attività fisica. Questo include la creazione di ambienti urbani che incoraggino il trasporto attivo, come camminare e andare in bicicletta, e l’implementazione di programmi di sensibilizzazione che promuovano uno stile di vita attivo.

Senza un’azione immediata, il mondo rischia di non raggiungere l’obiettivo di una riduzione del 15% dell’inattività fisica entro il 2030. È fondamentale che tutti, dai governi ai singoli individui, si impegnino a creare un futuro più attivo e sano.

Azioni chiave promosse dal Report:

1. Definire le priorità a livello intergovernativo.
2. Allineare le risorse e una visione comune.
3. Costruire una forza lavoro più forte.
4. Focus su donne e anziani.
5. Implementare campagne di comunicazione a livello comunitario.
 

1 - WHA71.6 Risoluzione WHA 71.6. (2018). Piano d'azione globale dell'OMS sull'attività fisica. 2018-2030

(https://apps.who.int/gb/ebwha/pdf_files/WHA71/A71_R6-en.pdf)

 

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