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Come l'attività fisica può supportare le terapie psicologiche?

Anno di pubblicazione: 

2023

Autore: 

Sport England

Tematiche: 

Popolazione generale Salute e prevenzione Sistema sportivo

Il rapporto commissionato da Sport England nel 2022 – e curato da Transformation Partners in Health and Care (TPHC) con la collaborazione di Camden & Islington NHS Foundation Trust – esamina in che modo l’attività fisica possa diventare uno strumento utile all’interno delle terapie psicologiche di dialogo o “Talking Therapies” del sistema sanitario nazionale britannico (National Health Systetm - NHS), al fine di migliorare la salute mentale delle persone.

A tal riguardo, sono presentate prove evidenti relative alla capacità dell’attività fisica di ridurre il rischio di problemi di salute mentale come ansia e depressione, oltre ad aiutare a gestirne i sintomi; anche perché le persone con una condizione di salute mentale diagnosticata hanno oltre il 50% di probabilità in più di essere fisicamente inattive rispetto alle persone prive di tali patologie.

Alla luce delle interviste effettuate su quasi 400 persone (personale delle terapie psicologiche, esperti del settore sportivo e altri utenti dei servizi), la maggior parte degli intervistati non ritiene adeguato il livello di attività fisica effettuato, a causa di barriere come la mancanza di conoscenza o di tempo.

Il rapporto contiene 4 raccomandazioni che contribuiscono ad accrescere la pratica dell’attività fisica, le conoscenze del personale e la collaborazione tra i servizi e promuovere la creazione di linee guida per la comunità. Le raccomandazioni includono suggerimenti per:

  1. Rivedere e aggiornare le linee guida e gli incentivi nazionali sulle “Talking Therapies” del sistema sanitario (NHS) per riconoscere l’attività fisica come una priorità per i servizi di terapia di dialogo.
  2. Dotare e potenziare gli operatori sanitari delle “Talking Therapies” con le conoscenze e le competenze utili a dare consigli sull’attività fisica e motivare gli utenti a muoversi di più, ad esempio con opportunità di formazione che gli aiutino ad integrare l'attività fisica nelle cure di routine.
  3. Facilitare la collaborazione e la condivisione delle competenze tra i servizi di “Talking Therapies” e i partner locali per raggiungere degli obiettivi comuni.
  4. Sviluppare un piano congiunto per promuovere al meglio le migliori pratiche e il lavoro emergente in questo settore, con partner affidabili sia nell'attività fisica che nella salute mentale.

COS’È EMERSO DAI SONDAGGI DELLA RICERCA

Dal lato degli utenti dei servizi di terapie dialogiche, circa il 50% degli utenti dei servizi di “Talking Therapies” dell’NHS è molto attivo (pratica più di 150 minuti alla settimana). Rispetto a prima dell’inizio della pandemia, circa il 40% è ora molto più attivo.

Inoltre, la maggior parte degli utenti dei servizi di terapie (60,5%) considera l’attività fisica importante e sono interessati a camminare di più e a praticare attività fisica come nuoto, yoga, corsi di ginnastica e ciclismo.

Purtroppo, le condizioni fisiche e le condizioni di salute mentale, nonché la mancanza di tempo, la motivazione e la mancanza di supporto del NHS (63%) sono considerate dagli utenti delle barriere comuni all’attività fisica.

Per contrastare questi ostacoli, gli utenti dei servizi di “Talking Therapies” del NHS hanno dichiarato che fare attività fisica in compagnia li ha motivati ad aumentare la voglia di praticare sport e vorrebbero più informazioni sia sull’attività fisica che sulle iniziative promosse dal sistema sanitario.

Dal lato degli operatori e professionisti del settore sanitario, il 65% del personale intervistato ha dichiarato di non essere a conoscenza di offerte locali sull’attività fisica a cui potersi rivolgere.

Solo l’8% del personale dell’NHS addetto alle terapie di dialogo ha dichiarato di avere dei piani specifici per promuovere l’attività fisica all’interno del trattamento terapeutico.

Mentre dal lato degli operatori sportivi, sebbene solo il 27% collabori attualmente con i servizi di terapia dialogica dell’NHS, il 45% vorrebbe collaborare per aumentare l’attività fisica degli utenti dei servizi e per contribuire a migliorare la salute mentale.

Per migliorare la comprensione della situazione, gli operatori sportivi intervistati hanno elencato le seguenti sfide nell’accesso ai loro servizi:

  • informazione: gli utenti non sono informati su alcuni dei servizi presenti sul territorio e finiscono per isolarsi e/o scoprire i servizi per caso;
  • digital divide: l’accesso limitato o nullo a Internet impedisce la consultazione del web e dell’offerta sportiva;
  • ansia sociale: per gli utenti può essere difficile stabilire un contatto diretto al telefono a causa di ansia sociale, paura di iniziare qualcosa di nuovo e di entrare in un gruppo. In questi casi, è importante che i pazienti siano accompagnate dal proprio referente al momento della prima visita;
  • classi affollate: molti preferiscono classi più tranquille, con pochi partecipanti;
  • adeguatezza dell’offerta: difficoltà nel reperire offerta sportiva di livello adeguato e adattate alle proprie capacità;
  • costanza: la frequenza regolare rappresenta per molti un problema;
  • rapporti sociali: per molti è difficile mantenere un contatto regolare con tutti per incoraggiare la frequenza. Per questo, sarebbe opportuno l’aiuto dei referenti per continuare a motivarli.
  • spostamenti: le persone sono disposte a viaggiare brevi distanza, a causa delle spese connesse agli spostamenti.

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